Per passione by Piero Fassino

Per passione by Piero Fassino

autore:Piero Fassino [Fassino, Piero]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Political Science, Political Ideologies, Communism; Post-Communism & Socialism
ISBN: 9788817872416
Google: zKLaAAAAMAAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2003-08-26T22:00:00+00:00


CAPITOLO 8.

Con i figli di Abramo.

ACHILLE PRENDE IN MANO la vanga e inizia a scavare nel terreno soffice. Il sole tiepido di aprile tramonta sulle colline e tinge di rosa le mura di Gerusalemme.

Siamo in terra di Israele, nel Bosco dei Giusti, dove è tradizione che ciascuno pianti un albero simbolo della vita, riaffermando così ragioni e speranze di un popolo e di una nazione.

È il 27 aprile del ‘91. Ed è il primo viaggio internazionale di Achille Occhetto da segretario del nuovo Pds, nato poco più di due mesi prima a Rimini.

Il Medio Oriente conosce una delle sue crisi più gravi, prima con l’invasione del Kuwait, il 2 agosto del ‘90, da parte di Saddam Hussein, poi con la successiva guerra contro l’Iraq.

Il tema della guerra è sempre lacerante per la sinistra.

Questa volta, poi, la crisi scoppia nel pieno dei congressi della svolta e complica una situazione già di per sé tesa. Nessuno nel nostro partito simpatizza per il dittatore iracheno. E la condanna dell’invasione del Kuwait è netta. Ma dalla condanna non discende la condivisione dell’intervento autorizzato dall’Onu per liberarlo.

Al congresso Occhetto, per non esasperare le divisioni con la minoranza del partito, fa approvare una risoluzione contraria all’intervento in Kuwait, chiedendo il ritiro delle navi italiane dal Golfo.

Petrucciòli e io non siamo d’accordo. Si rischia di mettere in secondo piano le responsabilità del dittatore iracheno. Non ce la sentiamo, tuttavia, di votare contro Occhetto nel congresso di fondazione del nuovo partito, in una fase già agitata da lacerazioni e travagli. Ci allontaniamo dalla sala al momento della votazione.

In quella fase di sofferta discussione congressuale non c’è una direzione politica capace di far ragionare il partito e di liberarlo da quel riflesso condizionato, figlio di una storia vissuta a lungo nel clima della Guerra Fredda, che lo induce a diffidare di ogni scelta americana. E così l’intervento militare a difesa del Kuwait viene vissuto come l’ennesimo atto di una pretesa imperiale.

Eppure, a pensarci bene, l’America sta nel cuore della sinistra molto più di quanto non si riconosca, a partire da quel tratto di identità che segna gli Stati Uniti fin dal loro nascere: il “pionierismo”.

L’America è per antonomasia terra di scoperte, di nuove frontiere e di continue innovazioni, di modernità e di progresso; è società cosmopolita, libera, multietnica; è la grande democrazia che per due volte ha salvato l’Europa dalle catastrofi prodotte dagli egoismi nazionali.

Certo è anche terra di grandi ineguaglianze, di spietate ingiustizie, di dure marginalità.

E, tuttavia, Benjamin Franklin, Abraham Lincoln, Woodrow Wilson, Franklin Roosevelt, John e Bob Kennedy, Martin Luther King, sono altrettante icone del pensiero politico democratico e progressista.

Nonostante ciò e nonostante la Guerra Fredda sia ormai lontana, gli Stati Uniti sono ancora vissuti, a sinistra, come l’avversario, il simbolo di quell’imperialismo a cui si imputano molti mali del mondo.

E certo il sostegno offerto negli anni ‘80 da Washington a regimi dittatoriali e fascisti - dal Cile di Pinochet all’Argentina di Videla - non aiuta i militanti della sinistra a liberarsi di un tal genere di pregiudizi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.